Il titolo del nostro progetto, “Un bianco mantello di chiese”, focalizza l’attenzione sulla grande ricchezza del patrimonio artistico e architettonico rappresentato dalle molte Chiese romaniche esistenti nell’area.
Ma non per questo deve passare in secondo piano il valore del paesaggio e del patrimonio naturalistico dell’area.
Un’area meno popolata di altre analoghe zone e caratterizzata da una agricoltura praticata in modo meno intensivo rispetto ad altre aree collinari del Piemonte.
Il paesaggio ha mantenuto per larghi tratti caratteristiche naturali altrove compromesse. La presenza del bosco è particolarmente ampia, mentre l’alternanza delle colture in piccoli e piccolissimi appezzamenti, sia nei fondovalle che in collina, mantiene all’ambiente caratteristiche assai simili a quelle delle campagne piemontesi di un passato ormai lontano.
Si tratta di un Monferrato assai meno antropizzato di altre aree oggi assai note e riconosciute a livello internazionale di valore universale. Ma certamente anche un Monferrato che ha saputo meglio conservare le proprie caratteristiche originali per quanto riguarda il patrimonio edilizio, artistico e naturale, sotto il profilo della biodiversità. Un Monferrato appartato, forse un po’ timido finora. Ma che ha molte carte da giocare…